Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia

Pubblicazioni

Nel corso della propria storia il Museo ha prodotto una serie di pubblicazioni, e in particolare la collana “I Quaderni del Museo”. La prima serie dei quaderni, realizzata in prima persona da Beniamino Tartaglia, ripercorre per fili tematici i contenuti del Museo, rappresentando una possibilità di approfondimento dell’esperienza di visita. Di recente è stata varata una seconda serie di Quaderni del Museo, incentrata sulla trattazione di temi storici di interesse per la comunità.

Documenti orali

Si tratta del ricchissimo “universo culturale” di una comunità “senza alfabeto”, segnato da una sterminata produzione “poetica” e canora: canti relativi ai riti di passaggio, ninne-nanne, filastrocche, scioglilingua, locuzioni esclamative, canzoncine didattiche, giochi, indovinelli, precetti, canti di questua, stornelli, dispetti, strofette, serenate e mattinate, contrasti, canti militari, canti nuziali, canti del lavoro, rituali e pianti funebri, preghiere, canti religiosi e liturgici, soprannomi, formule magiche, canti narrativi, lamenti d’amore, cantari e storie cantate.

Nei campi

Le pagine di questa pubblicazione sono dedicate al lavoro e alla vita nei campi, e raccolgono testi e immagini del mondo rurale cosí come è ricostruito e presentato nel Museo Etnografico di Aquilonia, completando il discorso suggestivo degli oggetti in esso raccolti.

I mestieri

Un lungo viaggio a ritroso e un’avventura meravigliosa alla riscoperta di una realtà ormai sepolta, che è tornata alla luce grazie alle notizie puntuali degli artigiani anziani e ai ricordi di vecchi operatori commerciali e nel campo dei servizi. Tutti quelli che potevano dire una parola su una vita dai piú rimossa sono stati ascoltati; e dai loro racconti sono stati raccolti gli elementi per ricostruirla e ricomporla.

Alimentazione contadina

Con l’aiuto di disegni, foto, proverbi, modi di dire e schede, si cerca di fornire un congruo apparato documentario, realizzato con un’informazione attenta e rigorosa sugli antichi cibi, per consentire alle nuove generazioni di confrontarsi con quelle precedenti anche sotto l’aspetto alimentare. Dare una sguardo agli alimenti che hanno consentito la sopravvivenza dell’uomo, e ne hanno tenuto lontane tante malattie esplose con inusitata virulenza nella società moderna, può farci meditare con maggiore consapevolezza.

Medicina popolare

Una rassegna di come nel passato si curavano le malattie senza far ricorso né al medico né al farmacista. Non di un ricettario ma una ricerca documentaria i cui risultati vengono proposti all’attenzione del lettore sotto forma di repertori delle malattie, delle terapie empiriche e delle pratiche magiche, per persone e animali. Inoltre, il racconto dei prodotti di origine vegetale, animale e minerale, ciascuno con l’indicazione dei mali contro cui sono stati usati per secoli dalle comunità dei nostri territori.

Usi e costumi

Le diverse fasi della vita (concepimento, gravidanza, nascita, infanzia, fanciullezza, adolescenza, giovinezza, fidanzamento, matrimonio, maturità, vecchiaia, morte e lutto), raccontate con dovizia di particolari, erano contornati e gravati da una foresta fittissima di credenze e di regole non scritte, da una lunga teoria di liturgie e di presenze mistiche e sacrali e da consuetudini secolari, accettate con un misto di fatalismo paganeggiante e di acquiescente adesione.

Proverbi e modi di dire

La presente raccolta offre, a chi vi si accosta con il desiderio di conoscere e di capire, un paesaggio umano ricchissimo, una realtà tutta da esplorare, che racchiude un mondo vario ed affascinante, fatto di solide tradizioni e di una concezione etica della vita degna di rispetto, pur nella naturale e inarrestabile evoluzione dei tempi. Motti secolari formatisi nella vita quotidiana di generazioni, modi di dire, saggezza e stereotipi, si intrecciano in una ponderosa raccolta organizzata in decine di tematiche. Attraverso i proverbi è possibile rileggere in profondità una società ormai scomparsa, le sue strutture, le sue relazioni, i suoi usi. E non manca l’occasione di sorridere e ridere, di fronte alla sfacciata brutalità di molti detti.

Religiosità popolare

La religiosità popolare era fortemente legata ai cicli agrari, i quali, attraverso l’alternarsi delle stagioni, segnavano il ritmo della morte e della rigenerazione del mondo vegetale. La coincidenza tra i bisogni elementari dell’uomo e le occasioni offerte dalla natura dava alle arcaiche scansioni delle attività campestri una dimensione e un significato religiosi; e l’espressione liturgica del “sacro” diventava anche regola agronomica. I santi erano indicatori meteorologici e le festività guida costante nelle pratiche di vita e di lavoro. Il volume tratta, assieme a tutta la ritualità strettamente religiosa, tutto l’universo di credenze legate al mondo magico.

Carbonara a Aquilonia: viaggio per immagini

Un copioso ed interessante materiale fotografico sugli avvenimenti di oltre un secolo del paese di aquilonia, utilizzato per comporre una storia per immagini, che aiuta a ritrovare un’identità comune e che, con un percorso completo (dalla antica carbonara alla vecchia e nuova aquilonia, dai musei al parco archeologico), consente di riscoprire e rafforzare il senso della nostra millenaria presenza nel territorio altirpino.

La lingua degli irpini

Per ogni civiltà le parole sono tutto. Questo lavoro editoriale non è una semplice elencazione di parole dialettali, ma è caratterizzato da una profonda ricerca delle e nelle radici delle parole; una ricerca che arriva a definire finanche la derivazione storica del singolo vocabolo, collocandola in uno stretto legame tra le vicende di una comunità locale e il complesso scenario storico del mezzogiorno d’italia. In allegato, anche la versione elettronica del dizionario aquiloniese, che consente di ascoltare la dizione, il suono della lingua aquiloniese.

Il “catalogo”

Le pagine di questo lavoro editoriale restituiscono solo in parte la complessità espositiva e attrattiva del museo etnografico di aquilonia; gli elaborati grafici, i rendering e la documentazione fotografica in esse contenuti vogliono rappresentare l’occasione di riservare uno sguardo generale alla struttura museale, nella consapevolezza che l’originalità e la complessità culturale del museo etnografico “beniamino tartaglia” possono essere percepite e condivise pienamente solo nella sua diretta fruizione.

La mia nota giornaliera

Primo dei nuovi “quaderni del museo”, il volume propone la curatela del diario di guerra di un concittadino aquiloniese, partito soldato durante la prima guerra mondiale e rimasto ucciso durante il conflitto. Il museo ha curato una edizione del diario che la famiglia ricevette dal fronte, assieme agli averi lasciati dal giovane caduto. Ne risulta un racconto reale e coinvolgente, scritto in tempo reale da un giovane paesano che si trovò a vivere in prima persona la grande storia, forse senza pienamente rendersene conto, e che qui trovò la morte.

L'abbazia ritrovata
San Leonardo de Carbonaria

Alle origini della badia di San Vito
di Carbonara-Aquilonia



Il volume illustra le vicende storiche salienti della badia di san Vito di Aquilonia, presentando la conclusione, basata su diverse tracce documentarie, che l’attuale badia del santo patrono sia in realtà il rifacimento dell’antica chiesa del complesso monastico medievale di san Leonardo de Carbonaria, sorto ad opera dei benedettini in epoca normanna. L’abbazia di san Leonardo, intorno alla quale si sviluppò un villaggio abitato da contadini e artigiani, fiorì al tempo degli Svevi e degli Aniogini, quando come domus hospitalis ospitò due volte il sovrano durante i suoi viaggi verso il Vulture e la Puglia. Il monastero benedettino decadde poi nel corso del XV e del XVI secolo. Scomparsi il monastero e il villaggio, la superstite chiesa abbaziale fu dedicata a san Vito, probabilmente nei primi decenni del XVII secolo. La vicenda storica è ricostruita con precisione e sapienza dal professor Dario Ianneci, già raffinato cultore e conoscitore della storia locale e del Sud Italia.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura.

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