Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia

Trappole e tagliole, caccia

Traps and snares, hunting

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TRAPPOLE E TAGLIOLE
Quella di catturare (‘ngappa’) con strumenti di vario genere uccelli, serpenti e mammiferi era un’attività (non solo ludica) praticata da ragazzi ed adulti. Ci si serviva di reti variamente disposte ed utilizzate; di tavole o telai collocati in tanti modi; di bastoncini spalmati di vischio o pania; di lacci; di trappole, tagliole e “mastrilli”; di richiami (specchietti ruotanti, uccelli in gabbia o legati ad uno spago, cuchi, fischi e versi fatti con la bocca); di calappi e di fossi coperti di sterpi o di paglia; e di cani. La selvaggina catturata (lupi, volpi, faíne, ricci, lepri, talpe, cinghiali, nibbi, sparvieri ed uccelli vari) veniva quasi tutta utilizzata nell’alimentazione. L’uso degli strumenti citati serviva anche per liberare le abitazioni, le coltivazioni, i pollai e le greggi dai rischi di devastazioni ed assalti di animali predatori. In particolare, i “mastrilli” (mastriédd) erano adoperati in tutte le case per ridurre la presenza dei topi che, oltre a procurare danni alle derrate alimentari, costituivano, specie durante la notte, un grave pericolo per gli infanti nelle culle (di qui la precauzione di sospenderle al soffitto).

CACCIA
Quella della caccia è stata la piú antica delle attività dell’uomo, determinata dalla necessità di procurarsi il cibo. Nel succedersi dei secoli, sempre piú integrata e sostituita da altre, divenne quasi uno sport per soli ricchi e per gente abbiente. Nel nostro territorio veniva e viene ancora esercitata come pratica ludica, per divertimento e passatempo.
La selvaggina catturata era un’occasione per organizzare succulente cene tra amici, innaffiate da robuste bevute.
Una volta, anche giovani e giovanissimi praticavano la caccia usando fionde a forcella (un ramo biforcuto e due elastici congiunti da un supporto di cuoio) e fionde classiche (frombole), entrambe per lanciare sassolini; archi ed archetti con frecce; reti, panie, lacci, tagliole, trappole e richiami vari.
Negli ultimi tempi, il cacciatore adulto ha fatto quasi esclusivamente uso del fucile a due canne (róie bòtt), coadiuvato da cani e sostenuto da discrete disponibilità economiche. I costi per l’acquisto del materiale pirico e dei pallettoni, o delle cartucce già pronte, sono infatti notevoli.
Si cacciava “a pénn” (quaglie, beccacce ed altri volatili); e “a píle” (lepri, faíne, volpi, lupi, cinghiali).

TRAPS AND SNARES
The trapping of birds, snakes, and other small animals was an activity undertaken by children and grown-ups. They used nets suspended or utilized in various ways, small canes topped with mistletoe, strings, traps, lures (such as small mirrors that spun, birds in a cage, and different bird calls. ) They also trapped by digging a hole in the ground and covering it with straw and of course they used dogs.
The the traps listed above were also used to safeguard homes, farm houses, fields, the chicken coops and sheep-pens from the onslaught of predatory animals. In the homes and farmhouses the traps were mainly used to rid them of rats and mice.

HUNTING
Hunting is one of man’s most ancient occupations. It provided him with a source of food. But as time went on, it became a sport which only the wealthy were allowed to engage in. In our territory it was, and still is, practiced but now only as a sport.
The catch from the hunt provided the opportunity to organize a tasty get together meal between friends with plenty to drink.
A while ago, even young children went hunting, using slingshots, bows and arrows, nets and traps. Nowadays hunters use exclusively dogs and shotguns to bag their game. The most common game were quails, woodcocks and other small birds, hares, ferrets, foxes, wolves and wild boar.