Una volta (ed ancora durante la seconda guerra mondiale, per non offrire ai bombardieri nemici un bersaglio facilmente individuabile), di notte ci si illuminava il percorso, attraverso strade e vicoli, viottoli e sentieri, con tizzoni la cui estremità accesa si ravvivava costantemente con il movimento del braccio che li reggeva; oppure con ceri o con lampade a olio o a petrolio o a gas, racchiusi in contenitori aerati e trasparenti. L’illuminazione pubblica per tutta la notte è una conquista, anche nei paesini di campagna, del secolo scorso.
Pagato a forfait dall’Amministrazione Comunale, il lampionaio effettuava la manutenzione dei lampioni sistemati soprattutto agli incroci e negli slarghi, nelle piazze e sui sagrati delle chiese; li riforniva di combustibile e stoppini e provvedeva ad accenderli dopo il tramonto ed a spegnerne alcuni con un cappuccio di latta qualche ora dopo ed altri all’alba, salendo su per una scala portatile.
A volte, sull’ora dello spegnimento il lampionaio si metteva d’accordo con i ladri, perché al buio potessero piú facilmente agire.
Il lavoro lo impegnava solo poche ore al giorno, ma, specie nei mesi freddi, lo esponeva all’inclemenza del tempo.
In elder times, streets and alleys would be illuminated by embers, candles or oil or gas lamps, enclosed within transparent, ventilated containers. Public illumination lasting all night has only been an achievement of the past century.
The lamplighter would take care of lamp post maintenance, set in crossroads, squares and churchyards; he would refurnish them with fuel and wicks, and he would light them at sunset and put them out at sunrise.
He wold only be occupied for few hours, however, especially during the cold months, he would be exposed to the weather.
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