Costruiva e riparava recipienti in legno di varie forme e dimensioni, destinati a contenere liquidi o aridi.
Se essi erano troppo grandi e difficili da trasportare o se la porta d’accesso dei vani in cui dovevano essere collocati non ne consentiva il passaggio, il bottaio li smontava, ne numerava i pezzi, li trasferiva e li rimontava, di solito su sostegni di legno o in muratura.
La materia prima, di cui si riforniva per tempo, era costituita da tronchi senza nodi, di castagno, quercia , rovere, orno, gelso e robinia (per vino bianco), tagliati in fase di luna calante, il che garantiva robustezza e lunga durata oltre che dal rischio di far tarli o marcire. Rami di salice e nocciòlo o piattine di ferro servivano per confezionare i cerchi di tenuta.
Molti erano gli strumenti di lavoro, alcuni dei quali particolarissimi e specifici di questa attività: sagome in legno, coltelli a petto a due manici, panca a pedale, scanalatori di varia grandezza, pialla concava, curva o centinata per spianatura interna trasversale (rispetto alle doghe), pialla convessa per spianatura esterna trasversale, caprugginatoio per alloggiamento fondi, trapano a corda, sponderuole a forcella (a uno o due manici), rastrelli a lama (per raschiatura muffa); oltre ad attrezzi comuni ad altri mestieri: forgia completa, incudine, martelli, maglio di legno, segoni a due manici, segoni a telaio, seghe di varia forma e grandezza, compassi semplici e con guida, pialle di ogni dimensione, piallone fisso capovolto, trapano a mano con diversi succhielli, tinozza con acqua calda per curvatura doghe, asce, calibri, raspe, cartavetro.
In sequenza, il bottaio segava i tronchi, ricavando tavole e doghe; costruiva i fondi, unendo le tavole (anche con cunei di legno infilati in fori praticati nei punti di giuntura, per tenerle ben ferme), perimetrandole con un compasso e segandole tutt’attorno; piallava ed assottigliava i fondi verso il bordo, in modo da infilarli ad incastro nella scanalatura delle doghe; svasava le doghe nei punti di unione, rendendole piú strette dal centro alle estremità e curvandole con apposito attrezzo dopo averle bagnate in acqua calda; le assemblava fino a completare la circonferenza; spianava con asce e levigava con pialle la parte interna ed esterna; applicava i cerchi, facendoli aderire perfettamente alle doghe con colpi di martello sapientemente distribuiti (un colpo al cerchio ed uno “a lu tumbagn”); rastremava le doghe verso il fondo o i fondi, praticava fori per la fuoriuscita dei liquidi; ricavava su uno dei fondi delle botti uno sportello a chiusura ermetica (da rimuovere per accedere all’interno e per effettuare operazioni di pulizia, raschiatura e riparazione); applicava rubinetti di legno di vario tipo (mafre e cannédd); predisponeva aperture superiori per barili (vuccaglie) ed affini; applicava cerniere per fondi ribaltabili a contenitori per trasporto di aridi; rifiniva con raspa e cartavetro.
Produceva, generalmente su commissione, tine, tinozze (tenacchie), tinelli con due doghe piú lunghe, con funzione di manici, per trasportare l’uva; tinelli più bassi con una doga più lunga per travasare il vino (càte), barili e barilotti per vino (varrécchie), fiaschi e fiasche, botti e botticelle (vasciédd); mastelli e mastelle, secchi e secchie, tini-granai, misure per cereali e legumi (metiéra, miézz quart, quart e mezzètt), contenitori per il trasporto di sabbia, ghiaia e pietrame (zemmíne), scale.
Quello del bottaio è un mestiere quasi del tutto scomparso: non ha retto alla concorrenza dell’industria che, in cemento, plastica, vetroresina ed acciaio inossidabile, costruisce contenitori per liquidi meno costosi e piú comodi e funzionali; quelli per aridi non vengono piú prodotti, perché non se ne fa piú uso.
He would build and repair wooden vessels of various shapes and sizes, destined to contain liquid or dry substances. If they were too big and difficult to transport, or if the access door to the chambers where they were meant to be placed would not allow the passage, the cooper would bring them apart, numerate each part, and rebuild them back on the spot.
Knotless tree trunks of chestnut, oak, ash, mulberry and locust tree (for white whine), cut during the waning moon, would make up the raw material for production. willow or hazelnut branches, or iron rings, were used to confection the holding hoops.
Many were the tools of the trade, some of which most particular and specific for this activity.
He would usually produce, on commission, vats to transport grapes and extravasate wine, barrels, flasks casks, barrels, granary vats, measures for cereals and legumes, ladders and containers for the transportation of sand, gravel and rubble.
The cooper’s profession has almost entirely disappeared nowadays. The industry makes cement, plastic, fiberglass and stainless steal.
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