Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia

Barbiere

Barber

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Lavorava con abbonamento annuale: in cambio di una concordata quantità di grano da riscuotere in Agosto, radeva le barbe (1 volta alla settimana) a tutti gli adulti e tagliava i capelli (1 volta al mese) a tutti i maschi di un nucleo familiare.

Era impegnato solo il Sabato sera (a volte fino alle ore piccole!) e la mattinata di Domenica, giorni in cui i contadini erano liberi dal lavoro dei campi.

Di solito, negli altri giorni della settimana, quando non si recava presso le abitazioni di alcuni clienti a prestare la sua opera, praticava un’altra attività (o quella di calzolaio o quella di sarto).All’occorrenza, sostituendosi al medico, eseguiva salassi con una lancetta, applicava sanguisughe, cavava denti, confezionava stoppate con canapa ed albume per curare fratture e medicava ferite.

Il suo “salone” era arredato da un piano porta-attrezzi, da uno specchio a muro, da un troneggiante “seggiolone” ruotante (su cui invitava il cliente di turno ad accomodarsi con un perentorio “Sotto a chi tocca!”), da un’immancabile poggiapiedi per i piú bassi di statura e, in un angolo, da una sputacchiera di latta smaltata, destinataria degli spurghi dei clienti generalmente catarrosi, esposti com’erano a tutte le variazioni climatiche. Conteneva anche un lungo scanno a parete, su cui i contadini attendevano il loro turno chiacchierando: si parlava del procedere dell’”annata” agraria; si sentenziava con proverbi e modi di dire; si esponevano le proprie “verità”; si pettegolava passando in rassegna i fatti e gli “scandali” della settimana; si redigeva, insomma, il “giornale parlato” della vita del paese.
Ruffiano, intrigante, pettegolo e sputasentenze, il barbiere a volte suonava anche qualche strumento musicale.

I suoi attrezzi di lavoro erano:

  • Tosatrici (machinètte) per capelli, da rapare a zero
  • Forbici a lama o dentate
  • Pettini di dimensioni e dentature diverse
  • Vaschetta con sapone da barba
  • Pennelli (penniélle) per insaponare la barba
  • Rasoi (rasúle) di vario tipo per raderla
  • Contenitore a spruzzo per disinfettante
  • Carta posaschiuma di sapone (ritagli di giornali)
  • Vaschetta di gomma posaschiuma
  • Affilatrici di pietra molare e di cuoio (strappe)
  • Tovaglia pettorale
  • Camice bianco
  • Scatola con cipria e piumino
  • Pettine a denti stretti (sprecatúre)
  • Zolfo per eliminare i pidocchi
  • Pallina o mela per tendere le guance emaciate (la mangiava l’ultimo cliente!)
  • Bisturi per il salasso
  • Canapa per stoppate
  • Tenaglie per cavare denti
  • Pietra emostatica

Forse, tra quelle ancora praticate, l’attività del barbiere è la piú legata alla tradizione, nonostante l’invenzione di nuovi strumenti, la modifica di alcuni dei vecchi e l’introduzione di qualche lozione piú sofisticata.

He would work in change of an agreed amount of grain to collect in august: shearing beards (once a week) and trimming hair (once a month) of all the men of a family nucleus, he would work at customer’s homes as well.

only employed on saturday evenings and sunday mornings, days in which farmers were free from work in the fields.

usually, the other weekdays he would practice other activities. when necessary, he would perform bloddettings with a lancet, apply leeches, pull teeth, pack medical compresses with hemp and egg white, to cure fractures and medicate wounds, replacing the doctor.

his salon was furnished with a counter for tools, a wall mirror, a towering high chair and a spittoon, recipient of the purges of customers, usually quite coughing and rheumy. on a long wall bench, the farmers waited their turn chatting about the progress of the crop year, sentencing with proverbs and sayings, exposing their points of view, gossiping the doings and ‘scandals’ of the week; they would draft the ‘spoken newspaper’ of town life.

ruffian, intriguing, gossiping and judgemental, the barber, at times, played musical instruments as well.

The barber’s activity is the most continuous and related to tradition.