Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia

Pignataro

Pot seller

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Tipico girovago, andava di paese in paese e di casa in casa a vendere utensili di terracotta che acquistava dal vasaio (tegami, pentole, pentolini, vasi e giare), di dimensioni, forme, consistenza e colori diversi e diffusamente adoperati:

  • pentole (pegnàte) per la cottura dei legumi e delle verdure; e pentolini (pegnatiédd) per preparare la pappa per i bambini;
  • tegami per la preparazione delle minestre, del brodo, del ragú e della carne;
  • vasi e vasetti per la conservazione di derrate alimentari in salamoia (olive) o sotto aceto; in olio (olive nere semidisidratate, peperoni e soppressate); in olio e sugna (salsicce); e della conserva di pomodoro;
  • giare per la conservazione in sabbia delle castagne e sotto aceto dei peperoni; e per contenere olio.

Le pentole di grosse dimensioni, a tre anse, erano utilizzate in occasione di banchetti nuziali.

Si serviva generalmente di un carretto tirato a mano o da un asinello; spesso, però, si caricava sulle spalle ed al collo, a mo’ di corone o di serti, la sua fragile mercanzia e si muoveva con lentezza ed attenzione per non correre il rischio di danneggiarla. A volte barattava i suoi oggetti con prodotti della terra.

Oggi, qualche raro pignataro lo si incontra nelle fiere e nei mercati periodici: la sua attività è stata assorbita dai negozi specializzati.

He would go from to town to town, from house to house to sell terracotta containers, of various shapes, sizes and colors he would himself purchase from the potter (pans, pots, vases and jars). He would generally come with a hand cart or one pulled by a donkey; but often he would load his fragile merchandise on his shoulders and would move slowly and prudently. He would at times barter his goods for products of the earth.

Today a rare pot salesman or two can be stumbled upon in fairs or recurring outdoor markets.