Operante in tutti i centri abitati, anche i piú piccoli, tesseva fili e fibre di natura animale e vegetale, realizzando su un telaio di legno soprattutto coperte di lana, solide, calde e generalmente di colore rosso (cupèrte re terlíce).
Le materie tessili che utilizzava, oltre alla lana (che costituiva la quasi totalità del suo lavoro), erano la canapa, il lino, la iuta, il cotone e la seta, precedentemente cardate o macerate, gramolate, battute, pettinate, filate, torte, candeggiate e tinte, dipanate e ammatassate, con l’uso di rocche, aspi, naspi, conocchie, fusi, arcolai, mulinelli ad alette, scapecchiatoi, spatole, gramole, scardassi e pettini.
Iniziava con l’avvolgere il filo su bobine da fissare alla navetta (spola) del telaio; preparava poi l’ordito (si tendevano, orizzontalmente, vicini e paralleli, i fili destinati a formare la lunghezza del panno), lo montava e lo caricava sul telaio. Faceva scorrere la navetta da una parte all’altra del telaio, azionando i pedali per aprire alternativamente la catena dell’ordito; batteva il filo con il pettine per compattare e consolidare la tessitura. Le operazioni di rifinitura consistevano nella follatura e feltratura (battere il panno in acqua calda e sapone, per rendere meno visibili i fili di trama e di ordito), garzatura (alzare il pelo con spazzole e rasarlo con due rulli coperti di foglie secche di cardo); cimatura (rasatura delle sporgenze), stenditura (per ottenere le dimensioni volute, su intelaiature con asta mobile e rullo), pressatura (intercalando le pezze con cartoni), tintura e asciugatura.
Produceva tessuti a una o due facce, a dadi, a fiori, a quadri, a righe, a spighe o diagonali; cangianti, felpati, fitti, impermeabili, lisci, operati, di batista, di broccato, di cotonina, di crespo, di flanella, di fustagno, di mussola, di mussolina di panno-lino (téla musullína), di picchè, di raso, di taffetà, di tela, di tulle, di velluto, ma soprattutto coperte “re terlíce” e tela per sacchi per cereali (téla r’ardíca), per farine (téla a bastemènde) e per coperte da usare nei lavori agricoli, specie durante i vari raccolti (fieno, grano, legumi e mais).
Le nuove tecniche ed i moderni macchinari, che hanno dato origine alla fabbrica ed alla prima rivoluzione industriale, hanno soppiantato da tempo i telai a mano e ridotto a semplici attività dimostrative il lavoro della tessitrice.
She would weave threads and animal or vegetable fibers, creating with a wooden loom different types of fabrics, according to their use. Aside from wool, she would use hemp, flax, jute, cotton or silk.
She would produce wool blankets , canvas for sacks meant to contain cereals or flour, and covers and marquees for agricultural purposes.
Modern machines and the innovation of techniques have long supplanted looms and the trade of the weaver has disappeared.
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