ARROTINO
Attraversando paesi e contrade, rifaceva il filo della lama, a forbici per uso domestico, a cesoie per uso agricolo, a coltelli di ogni tipo, a roncole (rungenèddre), accètte, asce, scalpelli e lame di pialle di ogni grandezza.
Si portava dietro, spesso montato su un carretto o su una bicicletta modificata, il banco con la mola (una ruota di materiale arenario mossa da uno o due pedali e costantemente bagnata da un filo d’acqua che cadeva da un barattolo sovrastante) e qualche moletta di smeriglio, per sgrossare ed arrotare attrezzi piú duri e dalla lama deformata o ammaccata. Le scintille prodotte dallo sfregamento del metallo con le mole appassionavano ed emozionavano i bambini che quasi sempre si radunavano intorno all’arrotino all’opera. Terminata l’affilatura, ne perfezionava il filo sfregando su entrambi i lati con un’apposita pietra.
La sua maestria, che gli derivava soprattutto da una lunga esperienza, consisteva nel molare la lama in maniera uniforme, in senso orizzontale e verticale, nel ricavarne un taglio perfetto e nell’impedire che, per eccessivo riscaldamento, la tempra del metallo si riducesse o venisse meno del tutto.
Scarsamente remunerativa, la sua attività di ambulante è andata lentamente ma inesorabilmente scomparendo; l’altra, quella stanziale, la si pratica ancora presso qualche officina di fabbro o negozio di ferramenta.
SETACCIARO
Artigiano e commerciante semiambulante, frequentava paesi e campagne per vendere setacci (séte) e crivelli (cernicchie) nuovi o per ripararne di vecchi.
Il materiale di cui era sempre fornito era costituito da fasce di legno flessibile di varia larghezza e spessore, tela di seta a trama piú o meno stretta; da ragnatela di ferro di 30 – 40 centimetri di diametro; da filo di ferro zincato e da chiodini.
Si serviva di pochi attrezzi: coltello ricurvo, pinze, tenaglie, martelletto e forbici.
In sequenza, misurava, tagliava e curvava le fasce di legno, accavallandone per alcuni centimetri le estremità e bloccandole con chiodini o grappette; sistemava la tela o la ragnatela di metallo; tagliava fascette piú strette (di circa 3 centimetri) e le sistemava a circolo sulla tela o sulla ragnatela piegate, in modo da coprirle e bloccarle saldamente; rastremava verso il basso le due fasce sovrapposte; applicava chiodini, per la loro tenuta, sui bordi orizzontali e verticali; e rifiniva il tutto.
Produceva setacci, setaccini e setaccioni per farina di frumento e mais; setacci o crivelli per cereali, grancrivelli (riale) per cereali e legumi, da usare sulle aie durante il raccolto; risistemava le tele usurate e le fasce sconnesse.
Sebbene l’uso dei setacci si sia notevolmente ridotto (grano, mais e farina o sono del tutto assenti nelle maggior parte delle famiglie o vi si trovano in quantità poco significative), il setacciaro trova ancora un suo spazio nei mercati e nelle fiere.
KNIFE GRINDER
Throughout towns and districts, he would sharpen blades and the tips of knives: from scissors for domestic use to shears for husbandry use, knives of all kinds, sicles, hatchets, axes, chisels and the blades of planers. He would bring along with him, usually built in on the back of a modified bicycle, his working table with a grinding stone (a round piece of sandstone moved by one or two pedals and constantly wet by a punctured can above it) and some emery filing stones to sharpen the harder tools, or those with a deformed or dented shape. The sparks produced by the friction of the rotating stone with the metal would captivate and excite children, who would almost always gather around the knife grinder at work. When the sharpening process was through, he would perfection the edge rubbing it with a file.
Hardly profitable, his ambulatory activity disappeared slowly but inexorably.
SIEVE MAKER
An artisan and tradesman, he would often travel round towns and to the countryside to sell newly-made sieves or to repair damaged ones.
The materials he was always furnished with were flexible wooden strips of varied width and length, silk cloth of more or less loose weft. He was also furnished with an iron web 30-40 cms in diameter, zinc wire and tiny nails.
He would use few tools: a curved knife, pliers, pincers, hammer and scissors.
He would produce sieves for wheat and corn flour, and also for various other cereals.
Nowadays, it’s still possible to stumble upon a sieve maker in outdoor markets or fairs.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.