SANAPORCELLI
Per le strade del paese e presso le case coloniche, offriva a gran voce la sua competenza e la sua abilità per interventi di castrazione sui maiali destinati all’ingrasso ed alla macellazione, essendo esperto dei loro organi genitali, maschili e femminili.
Utilizzando coltelli a serramanico di varia grandezza e forma, aghi corti e lunghi e spago di diverso spessore, operava tagli, asportazioni e ricuciture con gesti sapienti e rapidi. Praticando un’incisione nello scroto dei porcelli, li privava dei testicoli (la ferita si sarebbe rimarginata da sé).
Attraverso un taglio nel basso ventre delle porcelle vergini e delle scrofe (che avevano partorito una o piú volte), estraeva con un dito ed asportava l’organo riproduttore, che mostrava al proprietario come prova della riuscita dell’operazione.
Ricucita la ferita e pronunciata la frase augurale “Duie quindàle e Marianna prèna” (Due quintali – il maiale – e la padrona di casa incinta), l’animale, affidato ai bambini, veniva fatto camminare per un paio d’ore.
Liberati da impegni di natura sessuale e riproduttiva (sanàte), i maiali potevano crescere costantemente di peso e fornire alle famiglie una maggiore quantità di grasso (lardo e sugna) ed una migliore qualità di carne (per salumi e salami).
L’attività del sanaporcelli, è svolta oggi quasi interamente da tecnici del settore nei grandi allevamenti. Solo qualche privato ricorre ancora al praticone tradizionale.
SENSALE
Nelle fiere di bestiame, periodiche rassegne della fauna di allevamento, il sensale, personaggio vivace e furbo, riconoscibile per un vistoso fazzoletto rosso al collo, affabulatore convincente, era il vero protagonista del rituale, a volte artificiosamente tirato per le lunghe, che faceva da cornice alla compravendita di ovini, bovini ed equini.
Mediatore ed intermediario di affari, stabiliva, “ad occhio”, il valore degli animali (tenendo conto dell’ età e delle condizioni generali), attento a non allontanarsene troppo. Per le bestie destinate al macello, il prezzo veniva concluso in base al peso.
A seconda degli interessi in campo, era ritenuto persona affidabile o di cui diffidare. Facendo uso di gesti eloquenti e di un gergo convenzionale, di insinuazioni, di occhiate di finta complicità, di bestemmie o di parolacce, di spinte, di movimenti strambi di braccia e di testa e di particolari capacità conciliative, imponeva le sue convinzioni, fingendosi disinteressato paciere tra i due contendenti: anche le liti per la dote ed i matrimoni “combinati”, quando passavano per le sue mani, trovavano quasi sempre una loro positiva conclusione.
L’accordo si riteneva raggiunto quando, a siglarlo ufficialmente e senza alcuna possibilità di ripensamenti, il sensale poneva la sua mano su quelle dei due contraenti, unendole in un’energica stretta. Non c’era bisogno di documenti scritti né di firme né di notai!
Riceveva un compenso percentuale sia dal venditore sia dal compratore. Complessivamente poco stimata la categoria, per gli inevitabili raggiri a cui spesso i sensali facevano ricorso.
TRASPORTI
Quelli per persone si effettuavano su asini, muli e cavalli (con o senza basti e selle); o su carri, carretti e carrozze (a due ruote, a uno o a due timoni), trainati da bovini ed equini (tutti correntemente chiamati “vettúre”).
Quelli per cose presentavano una gamma molto ampia:
PORK SPECIALIST
Amongst town roads and farmhouses, he would loudly offer his expertise and his skill in neutering pigs that were to be fattened for food. He was a very practical person, with a knowledge of male and female genital organs.
Utilising switchblades of various shapes and sizes, needles and thread of different width, he would make incisions, removals and apply stitches.
By making an incision on the scrotum of the pigs, he would deprive them of testicles; throughout an incision on the lower abdomen of virgin sows, he would extract the ovaries with a finger, which he would then show to the owner of the sow as proof of the success of the operation.
Freed from duties of sexual and reproductive nature, the pigs would grow in weight and would offer a greater amount of fat and a greater quality of meat to the families.
The activity today is carried on almost exclusively by specialists in great breeding farms
BROKER
During livestock fairs, the middleman or broker, a lively and clever individual, a skilled persuader, was the true protagonist of the ‘ritual’ of the fair, the background to the market of cattle and horses.
He was the mediator of deals, determining the value of animals ‘by eye’. According to the a person’s interests in a deal, he was considered reliable or unreliable.
Throughout his conciliatory abilities and his convincing gestures, he would pressure to close the deal. Even disputes for dowry and combined marriages would almost always come to a positive solution with his intermediation.
The deal was sealed when the middleman would place his hand on those of the two contractors, uniting them in an energetic shake.
He would recieve a percentual compensation from both the seller and the buyer, but was held in low esteem for the scams he was often responsable for.
TRANSPORT
People were transported by donkey, mule, horse or on carts, small carts or coaches pulled by bovine or equine beast of burden.
Objects were transported by many methods which employed humans as well as animals:
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