ORTAGGI
Quasi tutti possedevano, in prossimità di un pozzo o di una peschiera (peschèra) o di una sorgente o sulle rive di un corso d’acqua (uarreciéddr o uaddróne), un orto (uórt) piccolo o grande, a cui si dedicavano spesso le donne.
Era ben protetto da rete metallica o da siepe spinosa (strazzacauzúne) o da altro tipo di recinzione, perché fosse difeso dalle devastatrici incursioni delle vagabonde galline.
Con attrezzi (zèrn) comuni ad altre attività agricole o specialistici [badile (pala), cazzuola (cucchiara), falcetto, piantatoio (chiandatúro), pompa per l’irrorazione del solfato di rame (pomba), cesoie per potare (fuórfece), rastrello (rambíno), zappa, zappetta], vi si coltivavano erbe mangerecce, medicinali (per le terapie empiriche) ed aromatiche; alcune varietà di legumi; verdure ed ortaggi: sedano (acce), prezzemolo (putrusíno), melanzane (mulegnàme), pomodori, peperoni (pupeciéddr), zucchini (cucuzziéddr), zucche (cucózz), cetrioli (cetrúle), rape, lattuga (‘nzalata), broccoli, verze, cavoli, carote, aglio, aglio mascolino (màsculo), cipolle, cipolline (spunzàle), basilico (vasenicòla), lauro, menta (mènda), carciofo (scarciòffela), finocchio, fagioli, fagiolini, lenticchie (míccule), piselli (rípele), ravanelli, angurie (melúne); insomma, tutto ciò che poteva essere utilizzato in farmacopea, per la produzione di medicamenti, ed in cucina, per preparare pietanze.
BARBABIETOLE
Abbastanza recente ma non di lunga durata la coltivazione di questa sorta di bietola, la cui radice grossa e carnosa, di colore sanguigno e di sapore zuccherino, sepolta a pochi centimetri di profondità, si mangiava cruda o cotta al forno e condita in insalata.
Costituiva, inoltre, un buon alimento per i maiali; e da una sua varietà grossissima e di colore gialliccio si estraeva lo zucchero.
La sua inattesa e facile commercializzazione, dovuta ad una costante e diffusa richiesta del mercato, ne determinò il successo anche nel nostro territorio, ma solo per alcuni anni.
Gli attrezzi utilizzati erano o comuni ad altre attività agricole: l’aratro per la semina, la zappa per le due o tre sarchiature e lo zappone; o di foggia particolare, opportunamente adattati alle specifiche esigenze: forche e rastrelli per il raccolto.
LEGUMI
Piante che producono baccelli contenenti semi particolarmente adatti all’alimentazione umana, tanti dei quali, anche in secoli lontani, diffusamente utilizzati da molte popolazioni, alcuni in baccelli e lessati, altri sbaccellati e crudi ed altri cotti, verdi o secchi. Molti di essi servivano da contorno, altri per preparare zuppe, minestre e minestroni: ceci (cícere), fagiolini (faggiulíne), fagioli (fasúle), fave (fàve), lenticchie (míccule), piselli (rípele), cicérchie (cecèrchie).
La veccia (vézza), di colore nerastro, era utilizzata come biada per animali.
La sbaccellatura dei legumi avveniva o a mano o per battitura con clave (tàcchere), forche e correggiati (manganiéll).
Gli attrezzi usati per la loro coltivazione erano gli stessi adoperati per le altre attività agricole: aratro (per la semina delle fave), spuntone (spundóne), zappa, zappone, sarchiello (zappèddra), bidente (briénd) e piantatoio (chiandatúro).
PATATE
Importata dall’America dopo il viaggio di Colombo, integrò l’alimentazione dell’Europa centrosettentrionale, rivoluzionandone la storia politica ed economica. Diffusa nel nostro territorio, ne ha arricchito la tavola per secoli.
Si piantava in Febbraio, intera (se piccola) o a spicchi, in fossi ricavati in campi alcuni mesi prima zappati o solcati o tra i filari di mais. Ricoperta con la vanga, in breve metteva radici. Appena cresciuta, la pianticella la si rincalzava e la si irrorava con una soluzione di solfato di rame (vérdirama), per difenderla dalla peronòspera.Le patate si raccoglievano scalzandole e scavandole con lo zappone, evitando però attentamente di intaccarle.
Si mangiavano cucinate in vari modi: lessate, affettate e condite con solo sale o anche con olio; tagliate a fettine o a bastoncini e fritte, per la gioia dei bambini; in brodo, in minestre e minestroni; cotte sotto la cenere calda (sceniscia) del focolare.
Le si conservava solitamente in casa, sotto il lettone, dove, nonostante il luogo asciutto perché in prossimità del camino, producevano germogli (ciglie).
Quelle di scarto si davano in pasto ai maiali.
VEGETABLES
Almost all peasants had one. It was usually located near a spring. The vegetable gardens, large or small, were most often managed by women.
With common peasant tools they tilled the garden and cultivated green vegetables, herbs both medicinal and aromatic, a variety of legumes and other vegetables. They basically grew all that was needed to meet their medicinal and culinary needs.
BEETROOT
Beet production was fairly recentand did not take long to cultivate. The beet had a thick and fleshy root, deep red in color, sweet, and it was found in shallow soil. It was usually eaten either raw or baked in the oven or mixed in a salad.
It was also used as pig fodder. Another variety of beet, larger and yellow in color, was used to produce beet sugar.
LEGUMES
Legumes are plant with edible seeds encased in a pod. They were used since ancient times by most populations of our planet. Many legumes were used as a side dish or to make soups or minestrone.
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