CRIVELLATURA
Consisteva nel liberare il cumulo dei chicchi di cereali dalle pietruzze e dai pezzettini di terra (cegliazz), inglobati dai bordi dell’aia in terra battuta o derivanti dalle pressioni varie su di essa esercitate durante la trebbiatura; nonché dai frammenti di spighe non mature e quindi non completamente sgranate (specazz).
Una prima operazione (palesciatura) la si compiva con pale di legno, con cui si lanciavano in alto, al vento, i chicchi, allontanandone la polvere ed altri corpi leggeri (iósca). Si passava poi alla loro crivellatura versandoli con pale o secchi in un vaglio di circa un metro di diametro, sospeso ad un sostegno piramidale a tre piedi e spinto a mano con moto oscillante e pendolare.
Si trattava di un grande crivello (riala), il cui fondo era formato da una lamiera uniformemente ed intensamente bucherellata, con fori in grado di far passare solo i chicchi di grano e non anche i pezzi piú grossi: terra, pietre e chicchi non liberati dalle giume (scaglie).
A volte veniva, da un lato, sospeso ad un rebbo di una forca di legno, la cui parte inferiore era resa abbastanza stabile da uno scarpone in cui era infilata; e, dall’altro, retto e sospinto da due mani. Si procedeva, infine, ad una vagliatura piú accurata, con l’uso di crivelli domestici piú piccoli (cernicchie).
MISURAZIONE
Si provvedeva, poi, alla quantificazione del raccolto con l’uso di contenitori per aridi di vario volume (spesso solo per avere una conferma di quanto un esperto colpo d’occhio aveva già calcolato).
Quello piú adoperato era il mezzo-tomolo (mezzètt), la cui portata era di 24 kg, se “a curm”, cioè compresa la colmatura (il cono emergente massimo che risultava dal versamento del prodotto); di circa 2 o 3 kg in meno, se “a varra”, cioè riempito fino all’altezza del suo bordo superiore (dal nome del listello di legno, una piccola barra, con cui il contenuto veniva livellato).
Altri misuratori erano suoi sottomultipli: “quart” (kg 12), “miézz quart” (kg 6 circa), “metiéra” (kg 3 circa) e “mesura” (kg 2 circa).
Solo piú tardi, e per i piú abbienti, si fece uso della stadera con romano, issata da una robusta barra di legno (varra) sostenuta dalle spalle di due persone.
SIEVING
The sieving was a way to separate the wheat grains from the foreign substances mixed in such as pebbles and dirt due to the process of threshing, as well as removing ears of wheat still intact after the threshing.
The first step consisted of tossing up high in the air wheat grains picked up with wooden shovels. The breeze would separate the wheat grains. These fell to the ground, while the wind carried away the dust and small bits of other foreign substances.
Then the grain was sifted by picking it up in wooden shovels and placing it in a large sifter, about one meter in diameter. The sifter was suspended by three ropes and was pushed by hand in a back and forth motion.
It was a very large sifter, the bottom of which was made out of sheet metal that was full of holes. The holes were large enough to let through the wheat grains, while blocking the larger pieces such as pebbles and dirt.
MEASURING
After the grain was harvested, it needed to be measured. They used large containers of various sizes (often just to confirm the guess by eye that the farmer had already made.)
The most common container was the Half-Tumolo (MezzoTumolo) which was equivalent to 24 kg and depending weather it was heaped at the top or level, it could vary by 2 to 3 kg.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.